giovedì 6 giugno 2013

Fino a ieri gli piaceva… Oggi mi ha ringhiato


A quanti di voi è successo che il cane non voglia più farsi spazzolare, accarezzare o anche solo toccare in una parte precisa del corpo anche se fino a poco tempo fa non faceva nessuna resistenza?
Nella pratica di tutti i giorni mi succede di toccare cani in parti doloranti o rigide e leggere nell’ espressione del cane piccole sfumature che fanno capire che li ci deve essere un problema.
Non sono dotato di poteri sovrannaturali ma semplicemente ho imparato ed amo osservare quello che mi comunica il cane nel momento in cui devo toccarlo e manipolarlo, che sia per la seduta in piscina, per la toelettatura o durante una lezione di educazione.
Prendiamo per esempio un cane che presenta dolore ad un gomito per problemi di displasia: se la tempra del nostro peloso è sufficientemente alta non noteremo zoppie evidenti, ma è molto probabile che se ci avviciniamo alla sua zampa lui ci farà capire in un modo o nell’ altro che non vuole essere toccato.
Le reazioni possono essere molto diverse a seconda del carattere del cane: si passa dal ringhio vero e proprio seguito da una serie di segnali
calmanti fino a cercare di sottrarsi alla manipolazione allontanandosi o proponendoci un’altra zona del corpo da accarezzare.
Uno dei fattori che non dobbiamo sottovalutare è la paura di provare dolore. Questa è una delle componenti che mette il cane sulla difensiva e lo porta a mettere in atto tutte le azioni necessarie per difendersi, compreso comunicare che non vuol essere toccato.
Quando mi trovo in questa situazione la cosa che cerco di fare, per poter manipolare un cane è quella di guadagnarmi la sua fiducia, non di inibirne il comportamento.
Questo perché ritengo profondamente giusto che un cane possa esprimere fastidio per certe nostre azioni che gli causano dolore. E’ nostro dovere guadagnarsi la sua fiducia e dimostrargli, procedendo per gradi, che si può fidare di noi e che non abbiamo cattive intenzioni.
Se necessario cambieremo modo di agire, cambiando presa e modo di toccarlo, evitando di insistere troppo o troppo a lungo sulle zone del corpo dove prova fastidio o dolore, fino a che il cane non si rilassa e non comincia a fidarsi.
Questo capita anche con la spazzola-
tura, spesso per problemi di negligenza da parte dei proprietari nei confronti di cani che richiedono molta cura del pelo. La spazzola diventa per il cane uno strumento di tortura, invece di un mezzo per creare un momento di intimità e coccole.
Spesso, infatti, mi viene chiesto aiuto da qualche proprietario che scambia il non lasciarsi spazzolare del cane, magari ringhiando e mordendo, con un problema di tipo caratteriale.
Un esempio: Yorkshire di 4 anni che non voleva farsi spazzolare dai proprietari. Appena vedeva la spazzola scappava sotto al letto mordendo se si cercava di tenerlo fermo.
Il cane era terrorizzato della spazzola perché aveva il pelo totalmente annodato che la spazzolatura gli creava solo un dolore terribile. E’ bastato tosarlo e aiutarlo a capire e ad accettare la spazzola per farlo tornare un cane semplicemente fantastico.
Sia che si parli di dolori articolari, muscolari o di natura traumatica, sia che si tratti di problemi di sbagliata gestione della toelettatura, è fonda-mentale è cercare di capire la causa ed il motivo del comportamento del nostro amico, aiutandolo ad accetta-re anche situazioni non proprio gradevoli senza ricondurre tutto al solito stereotipo del cane maleducato o con problemi caratteriali.





Questo articolo è

di Fabrizio Focardi
Swimming Dogs - Piscina per Cani
Educatore Cinofilo c/o “Zampe all’Aria asd”

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